Sulle sponde del Lago Maggiore, certe tradizioni si rispettano. E se la linea di partenza della Centovele negli ultimi quattro anni è stata favorita di 20° a sinistra… quest’anno è favorita di 20° a sinistra! Una certezza. Al prossimo anno, linea amica dei tattici, non mancare all’appuntamento!
Il comitato non vuole perdere tempo e l’equipaggio di BELIMO apprezza oltre ogni dire. Con un leggero residuo di tramontana, che soffia a cinque-sei nodi da 345° (ma basterebbe superare le colonne d’Ercole delle due rocche fronteggiate di Angera e Arona per trovare una tramontana ben più distesa, sui 15 nodi e ruotata di 20° sulla destra. Ci aiuterà nella lunga bolina di ritorno a Monvalle!) le procedure di partenza sono velocizzate al massimo: ore 14:00 a disposizione del comitato, ore 14:01 inizio segnali, ore 14:11 tutti partiti.
Manco a dirlo, BELIMO sceglie la partenza in controstarter, vicino al porto di Dormelletto, stranamente non molto affollata. Sono almeno 4 le lunghezze di vantaggio rispetto a chi sceglie di partire in barca, portate a casa senza molto sforzo. La prima vera carta tattica la si gioca subito, a prezzo di indovinare la scelta chiave: dopo la partenza a sinistra, il vento sembra dare un leggero destro, ma soprattutto distendersi meglio sul lato lombardo del campo di regata. Attraversare quindi la linea per portarsi, a spregio delle mure a sinistra, sul lato favorito, o ostinare il bordo verso sinistra? Il vantaggio sulla flotta è grande, la velocità sufficiente, la scelta è fatta: ci si lancia in faccia a tutte le altre barche e si attraversa l’intero campo senza cedere un incrocio. Beata follia!
Effettivamente, la barca ancora fresca delle regolazioni del Mondiale ha un passo da paura. Si cede qualche metro solo ai sopraggiungenti barconi terrazzati e mansardati, ma per il resto coltello fra i denti e acceleratore schiacciato. La boa di bolina, da lasciare a destra e posta nei pressi della rimessa dei traghetti ad Arona, viene girata nei primi dieci della flotta. Un Mono 22 davanti di una lunghezza, un Ufo 28 dietro di due. Sappiamo di non avere chance nel lato di poppa contro il mega-gennaker dell’Ufo e decidiamo di tagliargli la rotta sulla prua, per evitare una prolungata copertura; lo lasciamo andare senza rimpianti, ma saremo destinati a rivederlo all’ultima boa del triangolone, dove il terzetto si ricompatta. La volata al lasco sullo stacchetto finale ci vede chiudere il gruppetto, che non include però nessuno dei nostri diretti avversari, il primo dei quali seguirà ad oltre venti minuti.
Concludiamo la regata in circa un’ora. Troppo poco!! Ci chiediamo se non sia il caso di star pronti per una seconda prova, ma oggi non c’è nessun’altra partenza, ovviamente. Prua verso casa, dopo un allenamento divertente in vista di impegni più gravosi, con un trasferimento di ritorno particolarmente avvincente e ricco di esperimenti.
Alla prossima!