
Dati Tecnici
I Micro sono nati come la versione inshore dei Mini. Entrambe le classi nascono nel 1977 in Francia e i progetti inizialmente si assomigliano molto. Infatti si parte dalla preistoria con i Serpentaire (classe Mini) dalla linea quasi indistinguibile dai Corsaire (classe Micro) se non per il metro di differenza nella lunghezza fuori tutto.
Le Classi si evolvono e entrambe mantengono come base il proprio regolamento, basandosi sul quale ognuno può realizzare i propri progetti, suddivisi tra Serie e Proto, è così ancora oggi per entrambe le classi.
Si susseguono i modelli con i vari Archambault Coco da un lato (classe Mini), Challenger Micro e Janneau Micro Sail dall’altro.
Di una generazione di poco successiva sono i Micro Pomo, la cui storia come uno dei primi Micro italiani è molto interessante e prosegue tutt’oggi.
Ad oggi i prototipi full-carbon dominano in entrambe le classi, ma le barche progettate anni fa continuano a dire la loro nei circuiti nazionali.
Infatti in Italia i Micro dopo un certo successo in Italia negli anni 70/80 e una successiva fase di stasi, oggi possono vivere una fase di notevole rilancio, sia come barche da regata esendo veloci e divertenti, ma anche come barca per uscite giornaliere e campeggio nautico.
Categorie
Esistono tre differenti categorie, classificate in base al Regolamento di Classe:
– Prototipo (Proto)
– Regata (Racer)
– Crociera (Cruiser)
Le differenze tra le divisioni riguardano la lunghezza dell’albero, il peso minimo, il grado di stabilità e l’uso consentito di determinati materiali.
Caratteristiche
Lunghezza: 5,50 m
Larghezza: 2,45 m
Peso: 450 kg (Proto), 540 kg (Racer), 560 kg (Cruiser)
Pescaggio: 1,1 m
Randa: 12 m2
Fiocco: 6.5 m2
Spinnaker: 19.6 m2
Altezza albero: 8.20 m (Racer), 7.70 m (Cruiser). Nessuna limitazione per i Proto.
Caratteristiche principali: per le barche in categoria Cruiser l’uso di fibre di carbonio è proibito per scafo e appendici, è permesso per bozzelli, strozzatori e vele.
Il Micro è armato a 7/8 e non a testa d’albero, per cui è possibile lavorare sulla randa flettendo l’albero come sulle derive più piccole. Ciò riduce gli spostamenti a prua e tiene centrato il peso dell’equipaggio.
Trasporto
Può essere trasportato via terra con un carrello ad un asse, trainabile da autovettura di media cilindrata e con la sola Patente B.
Varo e alaggio
Grazie alla deriva mobile pesca circa 20 cm e può essere con i suo 560 kg varato e alato da una rampa/scivolo direttamente dal carrello.
