Prosegue la serie di racconti in cui Luca Fantin lascia parlare la sua barca, Bruxsa ITA-71. Con un tono scanzonato e finto ingenuo (finto perché in acqua non si lascia mai intimidire), ci racconta come quest’anno ha esordito al Campionato del Mondo Micro Class riportando un incoraggiante 18° posto Overall, valido anche per un celebratissimo podio nella categoria Cruiser con il terzo posto di divisione. Auguriamo a questo simpatico equipaggio un’avvenire in crescendo nella Micro Class International.
Liptovska Mara, Slovacchia (19-24 agosto 2019)
Ebbene sì! Luca ha mantenuto la promessa che aveva fatto all’Italiano … andiamo veramente in Slovacchia per il Campionato del Mondo.
Non sono l’unica ad essere felice, sento molti altri contenti che Luca, Matteo e Massimo vadano al Mondiale. È bello avere così tanti sostenitori visto che il mio nuovo equipaggio si è allenato e impegnato molto in questo periodo e mi ha preparata a puntino. Vogliono proprio che Bruxsa sia bella e veloce per questo primo mondiale assieme!
Gli amici non sono l’unico sostegno, infatti c’è anche Bellmà il nostro nuovo sponsor che ci vuole sostenere e tifa per noi in questa avventura, anche questa è una bella novità.
È il giorno di Ferragosto e vedo Luca, Matteo e Massimo arrivare con le prime luci dell’alba per partire verso la Slovacchia; sono emozionata anche questa volta, non mi sembra vero stiamo andando a regatare con le barche più veloci e con i velisti più bravi ed esperti del mondo.
Sono emozionata perché tornerò a navigare nei laghi del nord e sarà la mia prima volta ad un mondiale; tutto sarà una novità, non tutti sanno che carattere ho. Infatti Bruxsa è il nome di un vampiro donna dall’aspetto bellissimo ma quando attacca diventa terrificante grazie alla sua incredibile agilità e come ogni vampiro che si rispetti se viene minacciata attacca con gli artigli. Proprio questo è quello che farò: sfoggerò la mia bellezza e … tirerò fuori gli artigli durante questo Mondiale!
Sono le 6:40 si parte! Ci aspettano 970 km ma la giornata è stupenda, non c’è traffico e in circa 12 ore arriviamo al lago Liptov.
Ci dicono che quest’anno ha piovuto poco e che il livello dell’acqua nel lago è molto più basso del normale ma essendo ormai abituata alla laguna veneziana non mi sembra affatto un problema. Questa sera dormo in riva al lago, è un po’ freddino … 10 gradi, ormai mi ero abituata al clima veneziano.
Sono le 23:00 e arriva la mia amica Shilla, anche lei dall’Italia, ora non sono più sola.
È finalmente giorno e vedo che continuano ad arrivare altre barche, intanto il mio equipaggio mi riarma continuando a fare modifiche e migliorie; sono proprio intenzionati a non lasciare nulla al caso, tutto dev’essere efficiente; c’è una bella atmosfera, infatti mentre lavorano sento anche che cantano e ridono, sono proprio felici.
Tra la musica e le risate si è fatto pomeriggio e improvvisamente sento che l’atmosfera è cambiata: Luca è un po’ cupo, lo stazzatore non arriva, non c’è vento e sento che inizia a piovere. È preoccupato perché non possiamo andare in acqua ma non può far nulla, domani andrà meglio.
La mattina successiva è sabato, alle 7:15 il mio equipaggio è già in fila per prenotarsi la stazzatura, siamo i primi.
Iniziano le verifiche di stazza, mi portano in area pesatura ed appena la gru mi alza… bum! … Ahia! Sento la deriva sbattere sulla sella del carrello ma per fortuna nulla di grave. Luca è teso come una corda di violino, il fango, la botta…. ma quando finalmente tocco l’acqua la tensione si scioglie. L’acqua è dolce e fresca come le acque dove regatavo qualche anno fa.
Finalmente riusciamo ad uscire dalla marina e appena fuori ci avviciniamo a Shilla che è molto veloce ma non essendo la mia diretta rivale mi avvicino risoluta al confronto con le altre barche che si stanno allenando: ci sono tre proto, io sono molto veloce e sento l’equipaggio molto soddisfatto.
Si è fatto tardi, non so che ora sia, sento che finalmente, dopo un viaggio rocambolesco è arrivata anche Belimo, la mia gemella anche lei arrivata dall’Italia, ora ci siamo finalmente tutti. Può iniziare la festa!
Siamo così arrivati alla regata di prova di domenica e dopo tre ore di attesa sul campo di regata il vento è ancora molto ballerino e non di grande intensità ma si parte: partenza nella mischia, riusciamo a trovare un varco in barca comitato ma purtroppo decidiamo di andare in un lato del campo di regata che ci penalizza tantissimo.
Visto che non siamo in una buona posizione decidiamo di usare il resto della regata come allenamento; Belimo invece va alla grande, è veramente in forma.
Al rientro trovo il mio posto in darsena occupato da un’altra barca… Luca non è contento ma questo non distrae il mio equipaggio dal rivedere il setting per essere più performanti visto che con poco vento paghiamo tanto.
Il giorno del debutto è arrivato, ora si fa sul serio! È lunedi, alle 8:00 c’è lo Skipper meeting e apprendo che le barche ufficialmente iscritte sono 36.
Alle 14:00 finalmente si parte dalla marina e alla prima regata mi sento veloce, ho un passo incredibile e accanto a me ci sono dei proto che non riescono a staccarmi. Ragazzi… mi sto solo affilando le unghie… Iniziamo la poppa e ci portiamo fuori dalla flotta dove c’è un equipaggio russo che ci dà del filo da torcere ma riusciamo a passarli. Il secondo giro lo facciamo tutto dalla bolina alla poppa accanto a Vampire, è una barca bellissima con cui ho già regatato all’Italiano e chiudiamo la regata dietro di loro.
Nella seconda regata Luca in partenza ha un’esitazione e non riesce ad evitare un contatto con un proto russo; fortunatamente nessuno, compresa me, si fa male e si riparte anche se sento che questo piccolo incidente ha tolto la concentrazione a tutto l’equipaggio. All’arrivo decidiamo di scontare la penalità e facciamo un 360° proprio davanti al comitato ed una barca ci passa e taglia il traguardo prima di noi.
Mentre torniamo in marina sento il mio equipaggio dire che il tifo dall’Italia è fortissimo, sono tutti impazziti per me, non mi sembra vero e anche Luca non crede a quello che sta succedendo.
Questa sera c’è un bellissima atmosfera, tutto sembra magico c’è anche la luna piena e mi vedo riflessa nel lago assieme alla luna.
Le giornate volano, è già martedì, sono le 12:45 e stiamo uscendo ma non c’è aria. Raggiungiamo il campo di regata e attendiamo che il vento decida di farci visita e finalmente, solo dopo circa quattro ore di lunga attesa, il comitato via radio ci comunica che il vento sta arrivando e in venti minuti inizierà la procedura di partenza.
Si parte, vedo Belimo davanti e ci incrociamo con Shilla; è velocissima anche lei, si sta togliendo delle belle soddisfazioni. Nella poppa recuperiamo ma non è sufficiente e chiudiamo quarti di categoria dietro a Platipus.
Seconda prova: il vento è sceso, la partenza è molto lenta per tutti ma partiamo bene e giriamo la boa di bolina tra le prime barche di tutta la flotta… che sensazione! Il vento cala ulteriormente, non ci si muove praticamente più, il comitato vuole far continuare la regata però alle 19.40 si arrende e alza la bandiera di annullamento regata: tutti a casa tra poco arriva il buio.
Siamo a metà settimana, è mercoledì e oggi c’è la lunga, arriviamo giusti giusti per la partenza. Oggi c’è l’obbligo d’indossare i giubbotti di salvataggio. L’amica Shilla purtroppo non è riuscita ad arrivare in tempo per la partenza ma comunque vedo che fa il percorso lo stesso e quando ci incrocia ci sostiene e ci carica come non mi era mai successo, sottovoce la ringrazio mentre la vedo allontanarsi.
A un certo punto sento un colpo secco… ahia. Si è spezzata la stecca del paterazzo; dopo un attimo di distrazione per capire cos’era successo la concentrazione ritorna e decidiamo, a differenza di tutta la flotta, di navigare in centro lago. Questa scelta si rivela la nostra carta vincente: infatti c’è una pressione fantastica, sono veloce e vedo che una ad una passo molte delle mie rivali che stanno navigando vicino alla costa del lago. Addirittura all’ultima boa del primo giro superiamo anche la velocissima Vampire, incredibile siamo tra i primi 10. La manicure funziona!
La regata è lunga ma bella e piena di emozioni, in certi momenti sento una sensazione nuova: sto planando! abbiamo superato i 7 nodi, sensazione meravigliosa e sento il mio equipaggio gasatissimo.
Al secondo giro dopo la poppa arriviamo in boa con un cruiser russo che prende un bordo diverso dal nostro e gli permette di prendersi un piccolo vantaggio che ci fa arrivare secondi di categoria, risultato comunque meraviglioso!
È giovedì oggi, le previsioni dicono che arriverà la pioggia. Alla prima prova partiamo bene e siamo in una buonissima posizione, alla boa di bolina però sento il timone come bloccato, infatti c’è il paterazzo incastrato nella barra del timone. Perdiamo un po’ di tempo ma dopo aver sistemato il problema si riparte e il grande vantaggio che abbiamo lo perdiamo durante la seconda poppa: due equipaggi, uno Russo e l’altro Francese, hanno preso un buono incredibile e anche se di poco ci passano e arriviamo terzi di categoria.
Si riparte subito per una seconda prova, facciamo una partenza perfetta ma dopo poco viene annullata la regata. Tutti a casa, è in arrivo un temporale.
Alle 15:50 si abbassa di nuovo intelligenza a terra, anche se piove si torna in campo di regata. Anche in questa prova sono in ottima posizione: alla boa di bolina giriamo quinti, addirittura davanti al primo assoluto in classifica. Siamo pronti per alzare lo spi ma c’è un problema nel circuito, rapidamente Massimo prende un coltello e taglia un elastico che ci impediva di issare lo spi e continuare la regata al meglio. Al secondo giro il vento cala e il comitato decide di annullare anche questa regata, delusi ma felici comunque di essere stati in buona posizione rientriamo in marina.
I miei risultati stanno suscitando curiosità intono a me e una volta giunti in marina altri equipaggi vengono a guardarmi, non capiscono come faccio ad essere così veloce e chiedono se sono un Racer ma con grande soddisfazione Luca risponde: “No Bruxsa is a Cruiser”. Ancora una volta sono emozionata, ancor di più quando sento il mio equipaggio che sottovoce mi sussurra “siamo terzi in classifica cruiser e diciottesimi assoluti, un solo punto ci separa dal quarto”.
È venerdì, è l’ultimo giorno, già dalle prime ore non c’è vento e il comitato di regata decide di issare l’intelligenza a terra. Gli equipaggi sono fintamente rilassati ma tra giochi e intrattenimenti vari un occhio va sempre a quel fazzoletto a righe bianche e rosse…sono le 13:45 e anche se non c’è vento ecco che qualcuno si avvicina all’asta e in un colpo da maestro repentinamente abbassa l’intelligenza, la voglia di provare a fare almeno un’ultima prova è tanta. Ecco gli equipaggi che rapidi e concentrati si avvicinano alle loro barche e tra loro vedo il mio equipaggio, concentrato e determinato, che ancora una volta mi porta sul campo di regata con un obiettivo ben chiaro: non mollare l’osso!
Parte la procedura di partenza, sale la tensione ma a pochi secondi dal via non ci sono le condizioni… ore 14:45 il comitato fischia… 3 fischi… è tutto finito e non ci saranno altre prove.
Pochi secondi di silenzio totale e poi parte l’euforia del mio equipaggio: siamo terzi e siamo sul podioooooooooooooooooooooooooooo!
Sembrano impazziti, li sento saltare, urlare e cantare di gioia e la bandiera Italiana in pochi istanti è issata all’albero e nel lago si sente risuonare il nome di Bruxsa: Shilla e il suo equipaggio ci stanno facendo le feste.
Rientrando in marina molti già a terra ci applaudono compreso Belimo e il suo equipaggio… che onore ragazzi, non pensavo si potessero provare tutte queste emozioni.
È già sabato e mi rendo conto che sono l’ultima barca rimasta in acqua, è ora di tornare a casa, avventura finita, ma che bell’avventura!
Infatti Belimo è già partita la mattina presto, Shilla partirà dopo pranzo e noi domani, quindi è ora di tornare sul mio carrello e di farmi cullare durante il lungo viaggio verso casa in cui ripenserò a questi splendidi giorni.
Incredibile! Appena rientriamo a Venezia molti dei nostri sostenitori ci stanno aspettando e addirittura ci danno il benvenuto con l’inno Nazionale.
Non ci sono parole per descrivere le emozioni che sto provando, ma una parola è dovuta … GRAZIE!
Grazie a tutti per il sostegno e il grande tifo che ci ha caricato giornalmente, grazie a Bellmà che ha creduto in noi, grazie a Eurosail per le vele meravigliose, grazie al comitato organizzatore che ha fatto un lavoro meraviglioso, grazie agli altri due equipaggi Italiani Shilla e Belimo con cui abbiamo passato momenti indimenticabili, grazie Luca, Matteo e Massimo che anche se era la prima volta assieme, per merito del vostro grande lavoro, passione e determinazione profusi in questi mesi avete saputo condurmi al podio del mio primo mondiale.